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I figli nel processo di separazione

04/01/2019 alle 21:49:42

Il presente articolo si propone di affrontare il problema del conflitto coniugale e delle conseguenze che, inevitabilmente, ricadono sui figli portandoli ad una vera e propria situazione di disagio connotato da una pluralità di emozioni e sentimenti negativi. Imparare a gestire il conflitto, facendosi aiutare da una figura professionale e terza quale il mediatore, permette il passaggio da una logica distruttiva, ove il dolore ed il fallimento personale dei coniugi sovrasta i reali bisogni dei figli, ad una logica costruttiva che si pone come obiettivo la riorganizzazione della vita familiare e la tutela dei diritti dei figli. 

“Cari mamma e papà,
cosa sta succedendo io non capisco più niente!!!
è da tempo che non vi vedo più insieme.
Perchè il papà dorme in un'altra casa e io dormo nel lettone con mamma?
Papà perchè alla sera non mangi più con noi?
Mamma perchè di sabato il papà mi viene a prendere e stiamo tutto il giorno da soli senza te? Non vuoi più stare insieme a noi?
Io voglio tornare a  casa da scuola e aspettare che arriva il papà per giocare con lui e poi mangiare tutti insieme.
Perchè non vi salutate nemmeno quando vi vedete e non ridete più come una volta?
Ho parlato con il mio amico di scuola Francesco e mi ha detto che anche i suoi genitori fanno così perchè sono separati.
Mamma e papà io non voglio che anche voi siete separati.
Io vi voglio con me come eravate una volta e voglio stare con voi tutti e tre insieme.
Sono arrabbiato con te papà perchè non torni più a casa da me dopo lavoro.
Sono arrabbiato con te mamma perchè non prepari più la cena per il papà come hai sempre fatto.
Sono triste papà perchè l'altro giorno mi hai detto che non volevi che la mamma veniva al cinema con noi.
Sono triste mamma perchè non giochi più con me e mi dici sempre di lasciarti da sola perchè non è una bella giornata … ma quanto durano queste brutte giornate?
Mamma per favore quando torno a casa da una giornata passata con il papà non mi chiedere più come sta il papà e se lo vedo triste, perchè non lo chiedi a lui?
Vi ho sentito molte volte litigare al telefono e ogni volta sento suonare forte il mio nome.
Perchè urlate così forte il mio nome? Cos'ho fatto questa volta per farvi litigare?
Vi prometto che se il papà torna a dormire nel lettone, se la mamma cucina anche per il papà e se andiamo al cinema tutti e tre insieme, io faccio il bravo bambino e non faccio più i capricci.
Ve lo prometto se torna tutto come prima io farò il bravo bambino!
Mi mancate mamma e papà.
Il vostro bambino
Alessio” 

Questa lettera è stata scritta da Alessio, un bambino di 8 anni, figlio di una coppia che ha deciso di separarsi.
I genitori di Alessio hanno preso questa decisione a causa dei continui conflitti che hanno compromesso l'ambiente familiare.

La relazione coniugale non poteva più proseguire ma, seppur sia stata una scelta consapevole, marito e moglie stanno vivendo una separazione giudiziale e, mossi da sentimenti di rabbia, lotte di potere e rivalsa reciproca, non riescono a trovare i giusti accordi per una sana riorganizzazione familiare e soprattutto per quanto riguarda l’ affidamento di Alessio e per le questioni di tipo economico che riguardano lo stesso. 

Gli adulti devono affrontare il dolore e il senso di fallimento che la separazione porta con sé e per farlo necessitano del tempo di rielaborazione, ma i figli contano comunque sulla loro famiglia, su mamma e papà, perchè per loro sono un punto fermo, l'unico mondo che conoscono e che hanno potuto sperimentare. 

La separazione familiare è un evento critico nel ciclo di vita di una famiglia ad alto impatto emotivo per tutti i membri che ne fanno parte. I genitori possono apportare delle attenzioni maggiori per aiutare i minori a vivere e superare al meglio quello che accade, e non devono perdere di vista il loro “bene più prezioso” rappresentato dai figli che, durante la separazione vivono un momento di disordine e caos che pervade le abitudini, la quotidianità e per questo si sentono terribilmente persi.

Gli adulti devono prendere per mano i minori e sorreggerli lungo tutto il percorso di cambiamento e riordino familiare.
Gli ex coniugi, che a loro volta si trovano travolti da forti emozioni, devono ritrovare la lucidità e far sì che le emozioni che pervadono i fanciulli vengano riconosciute ed espresse.

 

I figli nel processo di separazione sono degli spettatori, spesso silenziosi, di quello che sta accadendo attorno a loro e solo se i genitori “aprono gli occhi” possono accorgersi e riconoscere le loro  richieste di aiuto; i bambini vivono la separazione come il risultato della fine della loro famiglia e gli stessi vengono pervasi da molte emozioni. Sentono paura perchè si sentono disorientati e spaventati non avendo più alcuna certezza sulla loro famiglia che fino ad allora conoscevano come insieme unito. Provano tristezza e, anche i bambini più piccoli, comprendono che quello che c'era prima della separazione non ci sarà più; la loro quotidianità e le loro abitudini sono cambiate; non ci sono più i punti fermi che garantivano la loro sicurezza. Sentono una forte rabbia come reazione immediata e naturale in risposta al sentimento di frustrazione provato per la loro impotenza davanti alla decisione degli adulti. Si sentono responsabili della rottura dei loro genitori e provano un forte senso di colpa; il fatto che gli adulti continuano a litigare e sono arrabbiati fa nascere fantasie nei bambini che si sentono colpevoli perchè non si sono comportati bene o per non essere stati capaci di far rimanere insieme mamma e papà. Si vergognano della separazione e provano imbarazzo davanti ai loro pari o ai loro parenti. Infine, si sentono impotenti. I bambini per natura fin dalla nascita si sentono onnipotenti e spesso accade che, soprattutto i bambini più piccoli, si illudano di poter riuscire a tenere uniti i genitori e nel momento in cui si accorgono che questo non è possibile e tutte le energie per farlo sono inutili nasce in loro un forte senso di impotenza. 

I minori possono reagire alla separazione familiare in modo diverso l'uno dall'altro e questa reazione può variare da diversi fattori di influenza come il sesso del minore, il ruolo occupato dalla famiglia e la fase evolutiva in cui si trovano. Le emozioni, le reazioni esplicite o non esplicite e le richieste che i fanciulli manifestano devono essere prese sul serio e questo è un compito davvero difficile per i genitori che stanno vivendo in prima persona un evento doloroso e travolgente.

 

La coppia deve ricordare che anche se si è deciso di non essere più coniugi si rimane per sempre genitori e come tali si ha il dovere di garantire il benessere dei propri figli. 

Non sempre i bambini davanti a situazioni conflittuali subiscono un trauma che li perseguita per il resto della vita infatti la separazione è uno dei tanti momenti  ed eventi dolorosi  incontreranno nella vita.

La fine del matrimonio ha ripercussione su tutto il nucleo familiare in quanto le decisioni e le emozioni di un membro dello stesso influenza l’intero sistema famiglia. Con la mediazione familiare i coniugi che hanno deciso di separarsi, o che sono già separati, possono trovare un valido supporto per la tutela dei propri figli. Con le logiche distruttive che scaturiscono spesso da una separazione giudiziale i bisogni dei minorenni troppo spesso rimangono latenti perchè oscurati dalle lotte conflittuali dei partner; lo spazio della mediazione è ideale per evitare che ciò accada. Con la mediazione si gestisce il conflitto concentrandosi sui problemi effettivi, studiando soluzioni alternative e lasciando alle pari la libertà di essere creative al fine del raggiungimento di accordi estremamente soggettivi e personali. La visione del conflitto ha connotazione positiva partendo dal presupposto che le relazioni umane sono necessariamente conflittuali poiché sono il frutto di rapporti e scambi tra più persone con caratteristiche e aspettative diverse tra loro. Una gestione del conflitto adeguata permette la ricerca di nuove forme di adattamento, di una nuova organizzazione dei rapporti familiari a seguito del superamento del momento di criticità. È il mediatore familiare che, seguendo i genitori nel tavolo della mediazione e riattivando la comunicazione, faciliterà l'incontro tra le parti in conflitto. 

Con la mediazione familiare viene valorizzato al massimo il diritto superiore del fanciullo e promossa la  bi- genitorialità attraverso l’attivazione di nuove modalità di relazioni capaci di salvaguardare il ruolo di entrambi i genitori per la tutela dei minori che trovano risposta ai loro interessi e bisogni in particolare a quello di vivere un'affettività serena con la madre e con il padre per poter preservare il proprio equilibrio psicologico. Il mediatore assume sempre le rappresentanze dei figli e richiama costantemente l'interesse delle parti  verso i loro bisogni. Un accordo di mediazione che non ha tenuto conto dei bisogni di tutta la famiglia difficilmente potrà essere un accordo soddisfacente e duraturo nel tempo.

 

Per promuovere la centralità dei figli nel momento di crisi della coppia il 2 ottobre 2018 l' Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza ha presentato  a Roma “La carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori”. Questa carta, ispirata alla Convenzione Onu del 1989 sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, nasce dalla necessità di raccogliere in un unico documento i diritti dei minorenni coinvolti nella separazione dei propri genitori. Il lavoro che ha portato alla redazione della carta ha coinvolto oltre alle personalità di spicco dei settori giuridico, sociale psicologico e pedagogico, anche la Consulta dei ragazzi (9 ragazzi e 9 ragazze under 17 provenienti da scuole secondarie inferiori e superiori, gruppi scout, oratori e federazioni sportive). Dal lavoro  e dal confronto su tematiche di strettissima attualità, quali la bi genitorialità, le condotte auspicabili e non da parte dei genitori, le esigenze dei figli tenendo conto della loro età, la necessità di ascoltarli e di riportare le loro scelte, la riorganizzazione della vita familiare e la mediazione familiare, sono emersi dieci punti concordi rispetto alle singole competenze di provenienza.

Questi sono i dieci diritti riconosciuti ai figli dei genitori separati:  


1.I figli hanno il diritto di continuare ad amare ed essere amati da entrambi i genitori e di mantenere i loro affetti.
2.I figli hanno il diritto di continuare ad essere figli e di vivere la loro età.
3.I figli hanno il diritto di essere informati e aiutati a comprendere la separazione dei genitori.
4.I figli hanno il diritto di essere ascoltati e di esprimere i loro sentimenti.
5.I figli hanno il diritto di non subire pressioni da parte dei genitori e dei parenti.
6.I figli hanno il diritto che le scelte che li riguardano siano condivise da entrambi i genitori.
7.I figli hanno il diritto di non essere coinvolti nei conflitti tra genitori.
8.I figli hanno il diritto al rispetto dei loro tempi.
9.I figli hanno il diritto di essere preservati dalle questioni economiche.
10.I figli hanno il diritto di ricevere spiegazioni sulle decisioni che li riguardano.

 

dott.ssa Edda Frasson
Mediatore Familiare e Scolasico A.I.Me.A