Il Coordinatore Genitoriale è una figura professionale che ha acquisito pieno riconoscimento con l'entrata in vigore della Riforma Cartabia (d.lgs. 10 ottobre 2021 n. 206). Questa riforma ha introdotto la possibilità per i giudici di nominare un professionista con specifiche competenze, chiamato Coordinatore Genitoriale, con il compito di coadiuvare il nucleo familiare nel superamento dei conflitti, nell'assistenza ai minori e nel ripristino o miglioramento delle relazioni fra genitori e figli.
A differenza della Mediazione Familiare, la Coordinazione Genitoriale si focalizza su situazioni familiari contraddistinte da un elevato grado di conflittualità tra i genitori. Questi conflitti persistenti, che minano il benessere dei figli, giustificano il ruolo e l'autorità del Coordinatore Genitoriale nell'assumere decisioni riguardanti i figli su questioni specifiche che emergono nel corso del processo.
L’alta conflittualità, infatti, è una forma di maltrattamento che può manifestarsi come conflitto agito a livello verbale e/o fisico, i cui effetti a lungo termine favoriscono lo sviluppo nei figli di disturbi quali deficit di attenzione, disregolazione emotiva e problemi comportamentali e affettivi, disturbi dello sviluppo e sofferenza psichica, fino all’esordio di disturbi psicopatologici.
Quali differenze tra Mediatore Familiare e Coordinatore Genitoriale?
Il Coordinatore Genitoriale, così come il Mediatore Familiare, interviene in caso di separazione e divorzio. Tuttavia, tra le due figure professionali esistono delle differenze significative: mentre la mediazione familiare si caratterizza per la Volontarietà (sono le parti a scegliere se intraprendere il percorso della Mediazione, anche laddove lo facciano su invito del Giudice) e la Riservatezza del percorso risolutivo, la Coordinazione Genitoriale si caratterizza, al contrario, come percorso obbligatorio, in quanto percorso imposto dal Giudice, e per la sua mancanza di riservatezza.
Infatti, a differenza del mediatore familiare, il coordinatore genitoriale lavora in sinergia con gli altri professionisti e riferisce al giudice costanti aggiornamenti. Questo proprio perché si tratta di una procedura che viene attivata nei casi di separazione e divorzio ad alta conflittualità.
Anche la durata dei due procedimenti è diversa. Se, normalmente, la mediazione familiare si svolge in un numero di incontri non superiore a 10, la coordinazione genitoriale è un percorso di affiancamento vero e proprio della coppia che, normalmente, dura da un minimo di 2 mesi fino anche a 2 anni, nei casi più difficili.
Chi è il Coordinatore Genitoriale e quali sono i suoi compiti?
Il coordinatore genitoriale è un esperto, un professionista specificamente formato per lavorare con la coppia genitoriale sulle modalità comunicative fra i genitori e che collabora con il sistema sociosanitario, insegnanti, referenti delle attività extrascolastiche e altre figure che possono avere un ruolo significativo nella vita dei figli.
Lavora con i genitori e con gli avvocati delle parti per salvaguardare la relazione fra genitori, coadiuvarli nelle scelte in tema di salute, educazione, frequentazione del genitore non convivente e per l’applicazione di quanto previsto dai dispositivi emessi dall’autorità giudiziaria.
Come si diventa Coordinatore Genitoriale nel 2023?
Per ottenere la Qualifica di Coordinatore Genitoriale è possibile partecipare a un Corso per Coordinatore Genitoriale, tramite un percorso formativo incentrato sulle materie quali disciplina giuridica della famiglia, tutela dei minori, violenza di genere e domestica, psicologia e comunicazione.
Il nostro Master in Mediazione Familiare e Coordinazione Genitoriale si rivolge ad avvocati, psicologi, assistenti sociali e a quanti operano nel sociale o abbiano una formazione nelle seguenti aree: Umanistiche, Sociologiche, Psicologiche, Scienze della Comunicazione, Pedagogiche, Giuridiche Sanitarie, Scienze Sociali.
Per saperne di più scrivi a info@cnma.it o chiamaci al numero 06.89716020.