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La Coordinazione Genitoriale nella Riforma Cartabia

17/07/2023 alle 17:38:57

La coordinazione genitoriale è una delle tecniche di risoluzione alternativa delle controversie (tecniche ADR) che ha trovato riconoscimento nella cosiddetta Riforma Cartabia (d.lgs. 10 ottobre 2021 n. 206). Questa legge prevede la facoltà per il giudice, “su richiesta concorde delle parti”, di nominare un professionista con specifiche competenze, in grado di coadiuvare il nucleo familiare nel superamento dei conflitti, nell'assistenza ai minori e nel ripristino o miglioramento delle relazioni fra genitori e figli.

Si tratta di una tecnica di risoluzione alternativa delle controversie relativamente recente. Infatti, il termine "coordinazione genitoriale" è stato usato per la prima volta solo nei primi anni '90, quando Carla Garrity e Mitchell A. Baris pubblicarono il libro intitolato "Presi in mezzo: proteggere i figli dai divorzi ad alta conflittualità".

 

Ma quando attivare la Coordinazione Genitoriale?

Il presupposto per il ricorso alla coordinazione genitoriale è la presenza di alta conflittualità tra i genitori. Si tratta di un processo centrato sul bambino, in cui un professionista della salute mentale o del diritto, con formazione ed esperienza nella mediazione familiare, aiuta i genitori altamente conflittuali ad attuare il loro piano genitoriale, facilitando la risoluzione delle controversie in maniera tempestiva, educandoli sui bisogni dei loro figli e, previo consenso delle parti e autorizzazione del giudice, prendendo decisioni nell’ambito del provvedimento del tribunale o del contratto di nomina.

La coordinazione genitoriale non è una professione ordinistica, ciò significa che non esiste un ordine professionale che la regolamenti, come avviene per esempio nel caso di altre professioni. Di conseguenza, non esiste una pratica o una metodologia univoca per la coordinazione genitoriale.

Tuttavia, sempre più giudici, specialmente in casi di alta conflittualità tra genitori separati o divorziati, stanno includendo il ricorso alla coordinazione genitoriale per la risoluzione dei conflitti nelle loro sentenze. In questo modo, la coordinazione genitoriale è stata inclusa nelle procedure che devono consentire di gestire le conflittualità, facilitare la gestione dell'affidamento condiviso, e tutti quegli altri compiti specifici che variano da caso a caso.

Ad esempio, il Tribunale di Milano, sez. IX, con la Sentenza del 29 luglio 2016, in un caso di separazione altamente conflittuale, ha previsto l'intervento del coordinatore genitoriale come terzo rispetto alla coppia, affidandogli una pluralità di compiti predefiniti: supporto dei genitori nella gestione dell'affidamento condiviso, aiuto ai genitori nella ricerca delle soluzioni più opportune per il futuro della figlia minore, sorveglianza e mantenimento di un coordinamento con l'autorità giudiziaria.

Inoltre, il Tribunale di Mantova, sez. I, con la Sentenza del 5 maggio 2017, in un caso di separazione generata dalla scoperta di una relazione extraconiugale, ha disposto che l'andamento dei rapporti familiari dovesse essere monitorato da un coordinatore genitoriale con il compito di vigilare sull'andamento dei rapporti tra genitori e figli, coadiuvare i genitori nelle scelte formative dei figli, controllare l'osservanza del calendario delle visite previsto per il padre e assumere le opportune decisioni nell'interesse dei figli in caso di disaccordo. Il coordinatore genitoriale, in questo caso, doveva anche redigere una relazione informativa sull'attività svolta, da trasmettere al Giudice Tutelare.

 

Chi è il Coordinatore Genitoriale: ruolo, compiti e mansioni del professionista

Il coordinatore genitoriale è un esperto, un professionista specificamente formato per lavorare con la coppia genitoriale sulle modalità comunicative fra i genitori, fungendo da raccordo in una dimensione di rete tra operatori del sistema sociosanitario, insegnanti, referenti delle attività extrascolastiche e altre figure che possono avere un ruolo nella vita dei figli.

Il coordinatore genitoriale lavora con i genitori e con gli avvocati delle parti per salvaguardare la relazione fra genitori, coadiuvarli nelle scelte in tema di salute, educazione, frequentazione del genitore non convivente e per l’applicazione di quanto previsto dai dispositivi emessi dall’autorità giudiziaria.

Per un quadro completo sul ruolo e i compiti del professionista della Coordinazione genitoriale bisogna fare affidamento alle Linee guida per l’espletamento delle mansioni del coordinatore genitoriale emanate dall'AFCC, Association of Family and Conciliation Court, in cui vengono esplicitate minuziosamente le competenze, il ruolo, le funzioni e i vari altri aspetti rilevanti circa la figura del coordinatore.

In quasi tutti i casi, l'intervento di coordinazione genitoriale si avvia in seguito ad un incarico da parte del giudice, in cui vengono definiti gli obiettivi della prestazione, i costi e la loro ripartizione tra entrambi i genitori, i termini dell'incarico e l'obbligo o meno di relazione al giudice, il piano genitoriale in atto, l'autorizzazione alla raccolta di informazioni, se ed in quali circostanze il coordinatore dovrà presentarsi in giudizio e le modalità di ritiro dell'incarico.

Nonostante la presenza dell'ordine di invio, si suggerisce la stipula di un contratto con ambe le parti, al fine di garantire la massima chiarezza rispetto al ruolo, alle funzioni e alle responsabilità del coordinatore genitoriale, nonché rispetto alle modalità di svolgimento dell'intervento stesso e a tutte le regole di relazione tra i genitori ed il professionista.

 

Dott.ssa Ilenia Amoruso

Per saperne di più sulle differenze tra Mediatore familiare e Coordinatore genitoriale, consigliamo di leggere un nostro recente articolo: https://www.cnma.it/index.php?p=dettaglio-articoli&id=257